The recent introduction of the 3D endoscope for endonasal surgery has been welcomed because of its promise to overcome the main limitation of endoscopy, namely the lack of stereoscopic vision. This innovation particularly regarded the most complex transnasal surgery of the skull base. We therefore discuss our early experience as ENT surgeons with the use of a purely 3D endoscopic expanded endonasal approach for supradiaphragmatic lesions in 10 consecutive patients. This article will focus on the surgical technique, the complications, the outcome, and more importantly the advantages and limitations of the new device. We believe that the new 3D system shows its main drawback when surgery is conducted in the narrow nasal spaces. Nevertheless, the improved knowledge of the three-dimensional nasal anatomy enabled the ENT surgeon to perform a more selective demolition of the nasal structures even in the anterior part of the nose. The depth perception obtained with the 3D system also permitted a better understanding of the plasticity of the surgical defects, increasing the confidence to perform successful skull base plasties. We believe that, for both the ENT surgeon and the neurosurgeon, the expanded endonasal approach is the main indication for this exciting tool, although larger prospective studies are needed to determine the equality to the 2D HD endoscope in oncological terms.
La recente introduzione dell'endoscopia tridimensionale nella chirurgia endonasale è stata accolta con favore con l'aspettativa di superare la principale limitazione dell'endoscopia, ovvero la mancanza di visione stereoscopica. Questa innovazione riguarda soprattutto la complessa chirurgia endoscopica della base cranica. Discutiamo quindi la nostra esperienza preliminare come chirurghi ORL con l'approccio endoscopico endonasale esteso con visione 3D per lesioni sopradiaframmatiche in 10 pazienti consecutivi. Questo articolo discute la tecnica chirurgica, le complicanze, i risultati e soprattutto i vantaggi ed i limiti del nuovo strumento. Riteniamo che il sistema 3D mostri i suoi limiti principali quando la chirurgia è condotta in spazi stretti. Comunque, la maggiore consapevolezza dell'anatomia nasale tridimensionale permette al chirurgo ORL di eseguire una demolizione più selettiva delle strutture nasali, anche nella parte anteriore delle cavità nasali. La percezione della profondità che si ottiene con il sistema 3D permette inoltre una migliore comprensione della morfologia del difetto chirurgico, migliorando le capacità di eseguire una plastica efficace. Nella nostra opinione, sia per i chirurghi ORL che per i neurochirurghi, l'approccio endoscopico endonasale esteso è la principale indicazione per questo strumento innovativo, sebbene siano necessari ulteriori studi su popolazioni più numerose per determinarne la stessa affidabilità della tecnologia 2D HD in termini oncologici.
Keywords: 3D; Endoscopy; Expanded endonasal approach; Skull base; Three dimensional.